Antonio Bianchi/L’Unità Mattina

La storia di un cinema raccontata dal cinema. La nascita del Cinema Teatro Nuovo di Cavriago è diventata un film. Si intitola «Paréven furmighi», e ha tutto il sapore di una favola di celluloide: la nascita dell'antica sala cinematografica di «Cuarieg», costruita nei primi anni Cinquanta grazie a! lavoro volontario di tanti compaesani. Una storia fatta di mattoni portati a mano e di solidarietà, in un'Italia ancora segnata dalle ferite della guerra.
Il cortometraggio, girato a Cavriago, lo scorso aprile, dal bravo regista piemontese Daniele Segre, avrà una prima d'eccezione: verrà presentato alla cinquantaquattresima edizione della Mostra internazionale del cinema di Venezia. Il 28 agosto, alle 20, «Paréven furmighi» inaugurerà la sezione «Officina veneziana» (l'importante rassegna di sperimentazioni audiovisive internazionali che, da quest'anno, prende il posto di «Finestra sulle immagini»), nella Sala Volpi.
Il film è nato da una fruttuosa collaborazione tra la Società «I Cammelli» di Daniele Segre, il Comune di Cavriago e la Cooperativa Casa del Popolo, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, Spi Cgil Nazionale e Spi Cgil Emilia Romagna.
A raccontare quei momenti sono stati interpellati i protagonisti di allora, i volontari che contribuirono a costruire il teatro e a gestirlo nei primi anni di vita.

Aspetto curioso: i nonni raccontano la storia in dialetto «cuariaghin», con l'ausilio di sottotitoli in italiano. E la storia del Cinema Teatro Nuovo, tra ricordi, canzoni, passi di danza e aneddoti, diventa spaccato di un'epoca. Un ritratto vivo e coinvolgente dello spirito che animava la nostra gente nell'immediato dopoguerra.
Daniele Segre si riconferma attento esploratore della realtà sociale. Una dimensione che ha sempre perseguito con coerenza e ostinazione, nella multiforme attività di sceneggiatore-regista televisivo e cinematografico. Accanto a lui, da menzionare, i brillanti allievi della sua Scuola video di Documentazione sociale di Torino (fondata nell'88 e sostenuta dalla Cee). In particolare, l'addetto alla fotografia Paolo Ferrari (di Reggio), il cameraman Franco Robust e il tonico Gianluca Costamagna. Questi giovani collaboratori, con il loro entusiasmo, sono stati i veri intermediari tra Cavriago e la macchina da presa. Un'intensa collaborazione, durata lo spazio di una settimana, da cui sono scaturiti i 35 minuti e 40 secondi del film.
E’ già stato siglato un accordo tra il Comune di Cavriago, la Cooperativa Casa del Popolo e la Società I Cammelli: entro settembre, con ogni probabilità, «Paréven furmighi» sarà disponibile in home-video. Un bellissimo regalo che, guarda caso, cade proprio in occasione del primo compleanno del Multisala Novecento.